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Il ritorno della pandemia porta con sé nuove restrizioni e problemi. Questa volta però non tutti paiono disposti ad adeguarsi passivamente a decisioni calate dall'alto in modo autoritario e spesso incomprensibile. Protestano dunque i baristi, i ristoratori, i taxisti, i gestori delle palestre, i musicisti, i titolari delle sale da gioco, le mamme, i proprietari dei cinema, le estetiste ecc. Ebbene: con il dovuto rispetto e senza spaccare le vetrine, anche gli ipovedenti ci terrebbero a far sentire la propria voce.