Questa estate, dalle pagine di questa newsletter , abbiamo dovuto purtroppo spegnere qualche entusiasmo su alcuni filoni di ricerca, riguardanti le possibili terapie contro le distrofie retiniche ereditarie, che fino a qualche anno fa sembravano molto incoraggianti: es. protesi retiniche elettroniche, terapie geniche monomutazionali, innesti di fotorecettori ecc. .
Oggi ci soffermeremo brevemente invece sulle cellule staminali. Questo strumento si è rivelato molto utile per curare numerose patologie, fra le quali, in campo oftalmologico, alcune affezioni corneali. Da parecchio tempo tuttavia sembrano scomparse dal panorama scientifico relativo ai trattamenti della retina o del nervo ottico. Il problema sembra soprattutto connesso alla difficoltà di controllarne la moltiplicazione che appare spesso tumultuosa.
Altrettanto complesso risulta inoltre impiantare sull'uomo retine costruite all'esterno attraverso la manipolazione di cellule staminali allogene. Tecnicamente forse l'operazione sarebbe possibile ma la vera difficoltà è rappresentata dall'interconnessione con il sistema nervoso ospitante. Ciò detto non significa che questo filone di ricerca sia completamente morto. Senza dubbio saranno però necessari tempi di studio e sperimentazione assai più lunghi rispetto alle aspettative del recente passato.
Ridimensionare infatti alcuni settori della ricerca non significa assolutamente seminare sfiducia o pessimismo. Significa semplicemente dire una verità che spesso non fa piacere a nessuno sottolineare.
Chi partecipèerà, in ogni caso, al convegno scientifico del prossimo 21 ottobre a Torino avrà l'opportunità di approfondire questi ed altri temi assai importanti. Non mancate! Per prenotare la partecipazione scrivere alla seguente email: