Sono trascorsi ormai dieci anni da quando registrammo, e caricammo sul nostro canale Youtube, un video che suscitò allora molte speranze: "La mia esperienza con la retina artificiale" .
Già da alcuni anni infatti questo filone di ricerca, a metà strada fra la medicina e la tecnologia, sembrava poter rappresentare una possibile soluzione a situazioni di perdita della vista a causa di non funzionamento dei fotorecettori retinici. Oggi, a distanza di tempo, quasi più nessuno crede concretamente in questa prospettiva fatta di microchip e sensori elettronici. La società che produceva la più famosa di queste protesi, la mitica Second Sight, è fallita e altri progetti del genere non sono neppure mai decollati. Nella pratica sopravvive ancora, e non sappiamo per quanto, la protesi israeliana NR600. Oggi si preferisce invece parlare di soluzioni diverse, come la retina liquida costituita da tessuto organico in nanoparticelle. Quali le conclusioni di questo discorso? Le associazioni devono avere il ruolo di seguire la ricerca scientifica ma, non lo sottolineeremo mai abbastanza, anche quello, non meno importante, di non suscitare eccessivi entusiasmi o illusioni. Occorre dunque seguire il progredire della scienza con sano realismo e bisogna sempre approcciarsi alle notizie sensazionalistiche con prudenza e sangue freddo. Ciò non significa assolutamente che le ricerche, poi rivelatisi magari poco performanti, siano state condotte in mala fede o con scarsa professionalità. Bisogna pertanto evitare sia gli eccessivi entusiasmi, sia la "crocifissione" di chi ha fallito. Presentiamo, a tal proposito, una serissima e qualificata relazione, sulle protesi retiniche, portata al nostro convegno di Agliè dell'ottobre 2012. Allora le prospettive sembravano entusiasmanti ma..., il tempo ci ha portato una delusione. Per fortuna Youtube ci ricorda costantemente successi ed insuccessi che noi tendiamo purtroppo a dimenticare. Per ascoltare cliccare quì sotto:
http://www.youtube.com/watch?v=FU1IiR5myeY