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Abbiamo avuto occasione, nei giorni scorsi, di ricevere la gradita visita, presso la nostra sede centrale, di due importanti autorità nel campo della musica classica antica.
Abbiamo avuto occasione, nei giorni scorsi, di ricevere la gradita visita, presso la nostra sede centrale, di due importanti autorità nel campo della musica classica antica.
Alla ripresa delle attività autunnali sarebbe nostra intenzione rilanciare un vecchio progetto che fino ad ora non siamo riusciti ancora a far partire: un laboratorio corale amatoriale rivolto a disabili visivi ma anche ad amici o familiari normodotati.
Ogni tanto emergono nuove e vecchie canzoni, più o meno conosciute, con riferimenti alla disabilità visiva. In questa settimana di fine agosto, in cui sono purtroppo riemersi a Torino alcuni pregiudizi nei confronti dei possessori di cane guida, vorremmo dedicare a tutti loro, ed in primis ovviamente al nostro Comitato che si occupa di questi amici, una canzone che tratta poeticamente tale argomento.
Nonostante il titolo il brano che presenteremo oggi non ha nulla a che vedere con la guerra o gli ambienti militari. Si tratta di una bella canzone recente scritta ed interpretata da un giovane cantautore siciliano: Luca Tudisca. Nato nel 1988 Luca Tudisca oggi vive a Milano.
Oggi effettuiamo una nuova incursione nel mondo affascinante della canzone napoletana. Dopo "A figlia do' cecato" ci soffermiamo su una canzone più moderna. Il tema è sempre quello del cieco mendicante e suonatore di strada ma, in questo brano, il personaggio è paragonato alla stessa città di Napoli.
Passiamo questa volta ad un brano davvero drammatico e struggente. Si tratta di un canto alpino della Prima Guerra Mondiale, poco conosciuto ed eseguito: il Capitano Cieco. La canzone narra la vicenda di un ufficiale che perde la vista nel corso di un bombardamento su Trento e del suo successivo ritorno a casa.
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