Nella serata di giovedì 20 giugno si è riunito, in seduta aperta, il Consiglio Comunale di San Antonino di Susa. L'ordine del giorno prevedeva una discussione relativa al caso della Scuola Media di Borgone dove, come molti ricorderanno, lo scorso marzo la nostra associazione aveva pubblicamente denunciato l'incredibile caso di una piccola allieva non vedente a cui era stata negata l'iscrizione alla classe prima media.
La polemica in realtà non si è mai sopita da allora ed oggi, taluni amministratori locali, sembrano volerla rinfocolare attribuendo indirettamente a tale vicenda l'impossibilità di ottenere il tempo prolungato nella medesima struttura. Misteri della politica...,potenza dell'ideologia e dei meccanismi strumentali che ancora dominano su quel territorio!
Sta di fatto che, tanto per fare un esempio, la Preside continua a rifiutarsi di incontrare la nostra associazione e i comuni coinvolti non riescono a far partire il tavolo di concertazione più volte annunciato. Riportiamo dunque, quì di seguito, la lettera ufficiale che abbiamo portato al Consiglio Comunale e che abbiamo voluto far inserire nel verbale della seduta:
Egr. sig Sindaco,
Spett. Giunta, sigg. Consiglieri,
cogliamo l'occasione del Vostro invito a partecipare in questo consiglio comunale aperto per esprimere la nostra posizione di cittadini disabili su alcune spiacevoli vicende che hanno purtroppo coinvolto la scuola media di questo territorio. Il nostro intento, vorrei subito chiarirlo, non è quello di portare avanti, ad oltranza, sterili ed inconcludenti polemiche. Abbiamo dovuto intervenire per difendere i diritti sacrosanti ed inalienabili di una giovane allieva non vedente a cui si stava impedendo di frequentare la scuola di competenza territoriale rispetto al criterio della residenza. Questo fatto ci è parso molto grave ma il nostro intervento non ha mai avuto nulla di personale contro nessuno. Lo ripeteremo dunque fino alla nausea, anche se continuano ad esserci persone che, ad onta di ogni evidenza, non lo vogliono capire e che, per questo, fino ad oggi si sono incomprensibilmente rifiutate di incontrarci. Ebbene: ciò che abbiamo denunciato, attraverso i nostri comunicati ufficiali, potremo ripeterlo, parola per parola, senza cambiare una virgola. La legge è la legge, uguale per tutti, in Val di Susa come in qualsiasi altra regione. Ciò premesso vorremmo però ribadire anche un altro chiarissimo concetto: una volta risolto il caso doloroso della piccola Marta, noi siamo assolutamente solidali con la scuola, le famiglie di tutti gli allievi, le amministrazioni comunali coinvolte e tutte le realtà sociali della zona. Riteniamo che sia assolutamente strumentale attribuire, più o meno fra le righe, la responsabilità della revoca del tempo prolungato, alle conseguenze dell'inserimento di una bambina disabile. Ciò purtroppo è avvenuto e questa impressione ci riempie di ulteriore amarezza. In ogni caso, come abbiamo espresso personalmente a numerosi amministratori che ci hanno contattato, A.P.R.I.-onlus si rende pienamente disponibile ad operare, in sinergia con tutte le altre forze sociali ed istituzionali, affinchè il diritto al tempo prolungato venga riconosciuto a tutti i bambini della scuola. Lungi da noi qualsiasi spirito rivendicativo "a senso unico" o di stampo corporativo. Chiediamo inoltre di poter partecipare ad un tavolo di concertazione, insieme ai comuni coinvolti ed alla scuola, finalizzato al superamento dei problemi in un clima di costruttivo confronto e di superamento delle incomprensioni passate. Ci piacerebbe infine poter organizzare anche momenti di sensibilizzazione e divulgazione sulle problematiche connesse alla disabilità visiva. In tutti questi ambiti ci mettiamo completamente a disposizione nell'interesse di tutta la collettività.