L'afa e il sol leone di questo mese di agosto rischiano di far saltare anche i nervi di qualcuno. E' capitato evidentemente anche al sindaco di Novara Andrea Ballarè ed al locale presidente dell'Unione Ciechi Pasquale Gallo. Ecco il succo della surreale vicenda che vi lasciamo da meditare sotto l'ombrellone: Pare che la sede provinciale UICI di Novara, sita in corso Torino, da oltre trenta anni venga ospitata, probabilmente gratis, in locali di proprietà comunale. Il nuovo presidente Pasquale Gallo, preso probabilmente dall'euforia dei cambiamenti, chiede ripetutamente al comune l'eliminazione di un gradino, posto all'interno del fabbricato, che evidentemente, non tanto per i non vedenti, rappresentava una barriera architettonica. La richiesta, immaginiamo, sarà rimasta a dormire in qualche cassetto ed allora, il buon Pasquale Gallo pensa sia giunto il momento di "battere i pugni sul tavolo" e chiede un appuntamento al primo cittadino per risolvere l'annoso problema. Una volta ricevuti però, i nostri amici si accorgono che il Sindaco deve essersi alzato con la luna storta. Egli infatti, dopo aver più volte esposto la grave situazione economica in cui si dibattono le amministrazioni comunali, vista l'insistenza dei dirigenti UICIche non erano disponibili neppure ad accettare il trasferimento della sede in altro stabile, proseguiva con questa domanda: "Scusate..., da quanto tempo la vostra associazione è ospitata in quel luogo?" "Da trent'anni" - rispondeva prontamente il presidente. E il sindaco, di rimando: "E come mai, in trent'anni, nessuno è mai venuto a rompermi i coglioni per un gradino?" Fin quì i fatti. Non mi sembra francamente nulla di particolarmente deprecabile: un linguaggio un po' goliardico... ma nulla più. Ne nasce però un affare di Stato: conferenza stampa, disabili offesi ed oltraggiati, accuse pesanti contro il primo cittadino, pagine sui giornali locali, evidentemente in crisi di notizie autentiche.. Dato dunque che la vicenda era diventata ormai di dominio pubblico, la nostra associazione, che non ha mai condiviso le strumentalizzazioni "pelose" delle storie che coinvolgono i disabili, ha ritenuto opportuno intervenire chiarendo pubblicamente quale sia la situazione economica della UICI nazionale grazie agli innumerevoli contributi pubblici ricevuti senza l'obbligo di rendicontazione, e che, di conseguenza, le spese per l'abbattimento di un gradino poteva anche assumersele in prima persona tale associazione. Sappiamo bene che non erano quelli, strettamente parlando, "affari" o c... nostri. La dignità dei disabili visivi però ci coinvolge, bene o male, tutti. Se un certo linguaggio, un po', diciamo così, sportivo, è ormai comunemente usato in tutta la società, non capiamo perchè bisognerebbe scandalizzarsi solo quando ci tocca come categoria. L'integrazione sociale passa probabilmente anche attraverso questi canali. L'anno scorso eravamo del resto intervenuti a difesa dell'on. Osvaldo Napoli per una vicenda simile. Oggi ci è sembrato giusto fare lo stesso. Chi fosse interessato a leggere la nostra lettera e le reazioni suscitate può consultare i siti dei giornali novaresi: Corriere di Novara, Tribuna Novarese, Notizia Oggi ecc.
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Novara: il gradino della discordia
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