Martedì 14 maggio, sulla Gazzetta Ufficiale, sono stati pubblicati tre decreti approvati dal Consiglio dei Ministri i quali intendono delineare una riforma del settore disabilità sulla base di principi giuridici molto belli ma ancora vaghi
Detta riforma, dopo la pubblicazione, entro sei mesi, di ulteriori decreti attuativi, dovrebbe poi essere sperimentata per tutto il 2025. Gli elementi più significativi della nuova disciplina dovrebbero essere i seguenti: accertamento dell'invalidità non solo su parametri rigidamente medici ma più funzionali, affidamento all'INPS di tutta la procedura, individuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), obbligo di stilare un Piano di Vita Indipendente Personalizzato, adozione di criteri europei e dell'OMS per la classificazione delle disabilità. Tante belle parole insomma ma, almeno potenzialmente, anche rischi concreti laddove, ad esempio, i criteri UE spesso appaiono assai meno garantisti rispetto alle attuali normative italiane. Staremo dunque a vedere e speriamo che i rappresentanti FAND e FISH tengano gli occhi ben aperti nelle future commissioni dove si discuteranno le applicazioni nel dettaglio.