Il quotidiano La Stampa di mercoledì 8 luglio riportava la notizia concernente l'ennesimo rifiuto di un taxista torinese di accogliere in vettura il cane guida di un non vedente.
Da queste pagine intendiamo pertanto esprimere alla vittima, l'amico Vincenzo Vadalà, la piena solidarietà del sodalizio. Il Comitato Cani Guida di APRI-onlus ricorda inoltre che esiste una precisa normativa in proposito che impone l'accesso di questi animali a tutti i mezzi di trasporto pubblico. Unica eccezione può essere rappresentata solo da una dichiarazione medica scritta che attesti una conclamata allergia al pelo del cane da parte del conducente. Non ha invece alcuna rilevanza la dimensione ridotta della vettura.
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