Abbiamo chiesto alla nostra psicologa dott. Simona Guida di esprimere qualche sua impressione su questo primo mese di colloqui e gruppi a distanza.
Ecco cosa ci ha risposto:
In questo momento di lontananza fisica tra le persone, la conversazione telefonica oppure tramite piattaforme di videochiamata, sia dei colloqui psicologici, sia dei gruppi di auto aiuto o dei laboratori convertibili (es: musicoterapia per i bambini), è stata accolta con piena e pronta adesione dalla stragrande maggioranza delle persone ipovedenti e non vedenti dell’associazione, dai bambini e dalle loro famiglie, dai ragazzi, dai giovani, dagli adulti e anche dalle persone anziane. Ciò accade perché è avvertito come fondamentale non interrompere la continuità delle relazioni, della stimolazione alle autonomie e alla creatività risolutiva, del confronto interpersonale, del passaggio di informazioni e dei nuovi apprendimenti possibili. Nei numerosi colloqui telefonici e durante gli altrettanto numerosi gruppi d’auto aiuto, solitamente a cadenza mensile, ma in questo momento effettuati ogni quindici giorni per desiderio degli stessi membri dei gruppi, emerge una grande forza di resistere, di trarre energia e motivazione dalla solidarietà e dalla comprensione reciproca. La casa è vissuta sia come luogo di reclusione e protezione sia come fucina per nuovi apprendimenti, spesso trascurati o accantonati nel tempo ordinario. Accanto alla pervasiva sofferenza, sentita con acuta profondità per quanti sono stati colpiti dalla malattia, la vicinanza ed il sentimento sociale di cooperazione costituiscono un punto di riferimento e di sostegno essenziali per percorrere fino in fondo questo triste periodo. Con mia sorpresa, e grazie all’aiuto prestato con generosità e pazienza da quanti in associazione conoscono bene la tecnologia, abbiamo velocemente imparato in tanti, vedenti, non vedenti e ipovedenti, ad avvalerci di essa per collegarci via telefono e via rete, ciascuno a seconda delle proprie possibilità e dei propri dispositivi. Tutto ciò ci restituisce il possesso di abilità e consapevolezze spesso inesplorate, di cui riconosceremo certamente il valore anche dopo l’emergenza sanitaria in corso.