In questi giorni difficili e confusi si fa oggettivamente fatica a seguire, con la dovuta attenzione, il rapido mutare delle situazioni e delle normative straordinarie che si susseguono ed accavallano a distanza di poche ore. Il più delle volte regnano la confusione e la scarsa chiarezza. Cercheremo pertanto, nei limiti delle nostre possibilità, di fornire qualche risposta attendibile alle domande più frequenti che normalmente ci vengono poste da soci e volontari.
- Il Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020, soprannominato "Cura Italia", all'art. 24 concede dodici giorni di congedo lavorativo retribuito supplementare a coloro che debbono assistere un famigliare in situazione di handicap grave. L'interpretazione prevalente considera i giorni complessivi nei due mesi di marzo e aprile. Non è chiaro invece se la disposizione si possa applicare anche ai lavoratori con disabilità grave. L'Ufficio Disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri sostiene di si, la circolare INPS n. 1281 esclude invece questa possibilità. Il 24 marzo è quindi seguita una ulteriore circolare interpretativa del Ministero del Lavoro, seguita da un documento analogo dell'INPS, che nuovamente include tali lavoratori nella fruizione del beneficio. Lasciamo a voi il giudizio...!
- L'art. 26 del medesimo decreto consente di non computare nel comporto della malattia le assenze lavorative dei disabili in situazione di gravità ed anche degli altri portatori di handicap che siano però colpiti da patologie oncologiche o da una carenza di difese immunitarie
- Per quanto concerne la Regione Piemonte, l'art. 8 del Decreto Regionale n. 34, esplicita con chiarezza la possibilità di accompagnare persone bisognose di assistenza a fare la spesa o a compiere attività necessarie ed inderogabili
- Sconsigliamo vivamente infine di farsi prendere dall'ansia per aggiornare continuamente il proprio modulo di autocertificazione delle uscite. Ne sono infatti stati pubblicati ben quattro nel giro di pochi giorni. Ricordiamo, a tal proposito, che le forze dell'ordine ne devono avere sempre disponibili nel caso di fermo. L'ultima versione del modulo risulta altresì non compilabile online e pertanto inaccessibile. Esiste altresì un principio generale del diritto che prevale su ogni decreto o dcpm che dir si voglia: "Nemo ad impossibilia tenetur" ovvero "Nessuno è tenuto a fare cose impossibili".