FARMACI SALVA-VISTA: NUOVE NUBI ALL'ORIZZONTE?
A circa un mese dall'esplosione mediatica del caso Avastin-Lucentis abbiamo provato a fare alcune ricerche a proposito di altri prodotti generalmente usati per la cura delle degenerazioni maculari o patologie affini. Come del resto molti sapranno, ne abbiamo infatti già parlato l'estate scorsa, da qualche mese è disponibile sul mercato anche un nuovo principio attivo commercializzato dalla Bayer. Ci riferiamo ad "aflibercept", una sostanza che ha portato alla nascita del prodotto denominato commercialmente "Eylea". Si tratta sempre di iniezioni intra-vitreali finalizzate ad impedire la proliferazione di vasi sanguigni sulla superficie retinica.
Indagando però sugli annessi e connessi a tale sostanza scopriamo che anch'essa risulta affiancata da un farmaco "gemello", registrato per patologie di natura oncologica. Tale farmaco, denominato "Zaltrap", risulta commercializzato dalla casa farmaceutica "Sanofi Aventis" ed ha un prezzo, tenuto conto della differente posologia, di gran lunga inferiore ad Eylea.
Senonché, ed in questo consiste la principale differenza rispetto ad Avastin, lo Zaltrap riporta specificamente una controindicazione all'uso oftalmologico dovuta, secondo il bugiardino, alla sua natura iper-osmotica.
Di fronte ad una tale situazione una domanda sorge tuttavia spontaneea:
La natura iper-osmotica dello Zaltrap produce reali benefici nella terapia oncologica oppure, come sussurrano alcuni maligni, avrebbe esclusivamente lo scopo di renderne artificialmente dannoso l'utilizzo a livello oftalmologico? Tale eventuale stratagemma non potrebbe dunque rappresentare una ulteriore "raffinatezza" strategico-commerciale per evitare inconvenienti nei confronti della magistratura o dell'Autorità Antitrust?
Noi non abbiamo una competenza specifica in tali questioni squisitamente scientifiche. La buonanima di Giulio Andreotti tuttavia ci insegnò autorevolmente che "a pensar male si fa peccato ma... quasi sempre ci si azzecca".
Attendiamo pertanto risposte rassicuranti da chi è più competente di noi.